Signore, tu mi ami anche nella notte, perché proprio nella notte mi parli.
Tu, o Dio, sei il centro della mia anima, sei li, in una maniera molto misteriosa e molto incomprensibile, ma ci sei!
Qualcosa di buono deve capitare, nella vita di ognuno di noi, per scoprire questa Tua presenza amorosa in noi, che ci mette in cammino…
LA FONTE
La sorgente ben so che emana e scorre,
anche se è notte.
1 – Quella fonte eterna sta nascosta, ma io so ben dove sta riposta,
anche se è notte.
2 – Sua origine non so, ché non ne ha, ma ogni origin so che da essa viene,
anche se è notte.
3 – So che esister non può cosa sì bella, e cielo e terra bevono di quella,
anche se è notte.
4 – So che suolo in essa non si trova, e che nessuno di guardarla prova,
anche se è notte.
5 – La sua chiarezza mai viene offuscata, ed ogni luce so che è da lei venuta,
anche se è notte.
6 – Così abbondanti son le sue correnti, che inferno, cielo irrigano e le genti,
anche se è notte.
7 – Il ruscello che nasce dalla fonte, so ben essere capace e onnipotente,
anche se è notte.
8 – La vena che da queste due procede so che da nessuna di esse è preceduta,
anche se è notte.
9 – Codesta fonte eterna sta nascosta in questo vivo pan per darci vita,
anche se è notte.
10 – Qui se ne sta, chiamando le creature, che dell’acqua si sazian anche se al buio
perché è notte.
11 – Cotesta viva fonte che io bramo, in questo pane di vita io la vedo,
anche se è notte.
(San Giovanni della Croce)
Dio vuole attirarci a Se, renderci coscienti del Suo abitare in noi, per questo non si stanca di mandare «segni e prodigi» sul cammino di ognuno di noi, per risvegliarci, rinnovare il nostro sguardo, rimetterci in cammino.
Attraversiamo la nostra vita, noi, «spettatori» di segni cosmici, e spesso di grandi tragedie cosmiche, che toccano ogni uomo, indistintamente: sofferenze fisiche, morali o spirituali, come la malattia, la piaga della fame, la guerra, l’ingiustizia, la solitudine, la mancanza del senso della vita, la stessa fragilità dell’esistenza umana, la coscienza dolorosa del peccato, l’apparente assenza di Dio.
Soprattutto, il tempo in cui stiamo vivendo, tempo di pandemia, che scardina ogni nostra umana sicurezza, tutto questo ci sta interpellando, si, interpella ognuno di noi, e cosa ci vuole dire?
In questo si inserisce il messaggio di San Giovanni della Croce, che potrebbe riassumersi così: «Su, coraggio, alzati… non stagnare, ma affronta decisamente le avversità della notte, sali il sentiero aspro del nulla per attingere l’incandescenza dell’Amore».
Riprendere il cammino, dunque, con una nuova consapevolezza in noi, cioè di lasciare una possibilità di dialogo con Dio, aprirgli una porta al confronto. Se è vero che Dio abita in ognuno di noi, al centro della nostra anima, Lui non mancherà di rispondere al nostro richiamo!
Intanto, ripensiamo al passato della nostra vita, ai tanti accadimenti, e scopriremo con sorpresa che ci sono tanti di quelli che, in gergo comune, si possono chiamare «miracoli», e di cui non riusciamo a spiegarne la natura… Dio opera, silenzioso, nella nostra vita!
Lasciamo la porta aperta all’assoluto, e sperimentiamo la certezza dell’Amore, e da quel momento lasciamoci guidare da Colui di cui sempre più prendiamo coscienza del Suo esistere dentro di noi!
Tutto il male che incontriamo nel nostro cammino, tutti i segni, i prodigi, le tragedie cosmiche di cui siamo testimoni o che viviamo in prima persona, si trasformeranno allora in una potente occasione di purificazione interiore. Siamo essere umani e limitati, molto impauriti, molto esitanti, molto feriti, ma siamo chiamati a dare un senso spirituale a tutto il dolore che viviamo e che vive il mondo.
La notte oscura diventa così motivo di salvezza, di qualcosa di buono, e non dobbiamo temerla, ma affrontarla con coraggio! Si può rifiutare “artificialmente”, questo si, tamponare questa notte oscura con palliativi materiali, l’alcool, la droga, una vita sessuale sregolata, promiscua, senza amore, costruire un quotidiano fatto di abuso di potere verso le persone che ci stanno accanto, e che provoca una strana euforia. Tutto questo è sfuggire, momentaneamente, al confronto leale con Dio, in questa sua opera purificatrice!
Ma non abbandoniamo il campo di battaglia, proseguiamo il cammino…
Noi dobbiamo preparare il cammino a questa purificazione, a questa “notte oscura” che viene solo da Dio.
Dunque, ogni uomo ha la libertà di accettare o rifiutare il confronto purificatore con il Dio che ci ha creato e ci ama!
Cadremo e ci rialzeremo, feriti, ma… Tu, o Dio, ci ami anche, e soprattutto, nella notte!
Preghiera di un anonimo
O Signore, ora che il dolore, la tristezza e la trepidazione
pesano sul mio cuore, guidami – con la chiarezza della fede-
a trovare in Te l’aiuto e il conforto.
Lo Spirito Santo mantenga in me la certezza di essere tuo figlio
aiutandomi ad accettare dalla tua mano tutti gli avvenimenti.
Persuadimi che Tu, Padre, li fai servire al mio bene e,
rispettando la libertà umana, ricavi sempre il bene dal male.
Fa che nella certezza del tuo amore io trovi risposta
a quelle domande che superano la sapienza umana.
Io possa sentire, sulla mia strada dolorosa,
il tuo passo sicuro che non mi abbandona.
Credo in Te, o Signore, perché sei la verità.
Spero in Te perché sei fedele.
Amo Te perché sei buono.
Scritto a Muhraqa (Monte Carmelo), nella Veglia di San Giovanni della Croce,
da P. Julio Almansa OCD e Pietro Braccu OCDS.